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LA FATICA DI PIACERE

Non possiamo piacere a tutti, ma è come se per ognuno di noi questo fosse teoricamente comprensibile, ma nella vita reale emotivamente inaccettabile. Da diversi anni svolgo la professione di psicoterapeuta e ogni giorno incontro questa tematica, l’ansia del piacere al mondo. Ognuno di noi si confronta quotidianamente con questo tema, da quando ci si alza al mattino a quando ci si corica alla sera, in modo più o meno consapevole questo pensiero ci accompagna durante l’intera giornata.

Ci poniamo questa domanda davanti allo specchio al nostro risveglio, mentre ci stiamo vestendo poco prima di uscire da casa, ogni qualvolta incontriamo la nostra immagine durante la giornata, nel riflesso sulla vetrata, osservando l’ombra che proiettiamo, nell’immagine che ci appare a lato dello schermo in ogni videochiamata.

Non è solo l’aspetto estetico che ci porta ad interrogarci sul nostro piacere alle persone, alla gente, al mondo; ma la nostra immagine, generalmente, è ciò che gli altri colgono in prima istanza, nell’immediato incontro con l’altro e sappiamo bene quanto questa possa influenzare l’apertura dell’altro nei nostri confronti.

Se riusciamo a colpire positivamente con l’immagine potremo godere di un maggiore ascolto, una maggiore considerazione; anche se non è sempre così automatico.

Un altro aspetto che tanto ci assilla e ci preoccupa sono le nostre parole, le nostre idee. Ogni volta che ci troviamo a parlare di noi, esplicitando il nostro punto di vista ci chiediamo se sarà condiviso, se sarà compreso, se sarà accettato o mal giudicato.

Purtroppo tutti questi timori, legati alla paura di non piacere ci portano spesso a nasconderci, non mostrandoci per quelli che siamo, non permettendoci di esprimere liberamente i nostri pensieri, le nostre idee.

Così ci ritroviamo a nasconderci e uniformarci con quella parte della massa che pare accettata e ben vista. Lo facciamo vestendoci con una determinata marca o vestendo “alla moda”, ascoltando la musica che ascoltano “tutti”, annuendo quando gli altri parlano a prescindere da ciò che dicono, sorridendo passivamente anche se non condividiamo a pieno il pensiero altrui appena ascoltato.

Impieghiamo così tanto tempo a piacere da esaurire le energie, riducendcoci ad agire per abitudine, dimenticando l’importanza di esprimere ciò che davvero sentiamo, di dare voce ai nostri pensieri e confrontarci con il mondo per migliorarci. Tuttavia perchè ciò avvengo dovviamo sperimentarci , incontrare apertamente gli altri, anche quelli a cui potremmo non piacere, rischiando un pò.

Purtroppo il timore di agire e di esporsi conduce molti ad allontanarsi da se stessi, al punto da perdersi e sentirsi vuoti o incapaci di emozionarsi.

Parliamo di una condizione che può essere facilmente affrontata con un percorso psicoterapeutico, dove affiancati da un professionista è possibile ritrovare se stessi, talvolta anche rischiando ma sapendo di non essere mai soli, di avere qualcuno a cui raccontare di noi apertamente, che ci guidi verso l’agire e magari talvolta a fare qualcosa che sia “completamente” fuori dai propri schemi routinari.

Nulla si ottiene senza un pizzico di impegno, di fatica e forse anche di follia, come disse anche Steve Jobs nella sua celebre frase “Stay Hungry, stay foolish”. Il percorso può essere in salita anche quando si tratta di essere se stessi in un mondo che sentiamo così fortemente giudicante, ma alla fine vi è sempre una vetta da raggiungere, in cima alla quale ci sentiremo realizzati e molto più forti di quanto ci sentissimo alla partenza, nonostante la fatica fatta.

Dr.ssa Silvia Pelizzari

RIPOSIZIONARSI

Quante volte ti è capitato di sentirti fuori posto o inadeguato?

Nella quotidianità spesso sentiamo il bisogno di trovare dei riferimenti prima di poterci muovere e sentirci a nostro agio. Comportamento assolutamente naturale e costruttivo, se non fosse, che per sentirci a nostro agio, finiamo o rischiamo di finire in una trappola sociale.

Nel tentativo di sentici parte di un gruppo, accettati, all’altezza delle aspettative che pensiamo gli altri abbiano di noi, finiamo per imparare a nasconderci dietro delle caratteristiche che non ci appartengono.

Ci fingiamo spigliati, informati, colti, avventurosi e pronti ad ogni sacrificio, oppure imbranati, goffi o sbagliati, rischiando di annichilirci dimenticando chi siamo davvero. Smettendo di ascoltarci.

MA CHI SIAMO DAVVERO? come facciamo a capire che cosa ci definisce e quali sono, invece, le caratteristiche di cui ci siamo appropriati forzatamente e con grande dispendio di energie?

Chiediamoci quante volte siamo stati attratti da persone o da situazioni fuori dalla nostra routine, quante volte ci siamo ritrovati a sorridere osservando delle altre persone, con un pizzico di invidia per quella serenità che non ci appartiene.

Che cosa abbiamo fatto e cosa facciamo per trovare quella serenità?

Certo fa paura uscire dalla “zona di confort” che ci siamo costruiti, ma è davvero una zona di confort o è una piccola prigione “d’oro”, costruita basandosi su un ideale di persona a cui noi non assomigliamo?

Può sembrarci troppo rischioso uscire dalle regole del gioco, quelle a cui ci siamo adeguati ed omologati. In fondo, anche se non le condividiamo e non ci rendono felici, sappiamo sempre cosa aspettarci.

Tuttavia, se queste domande ci fanno riflettere e poi vacillare, forse dovremmo soffermarci un pò sulle nostre scelte e dedicare del tempo a riscoprirci, da soli o con l’aiuto di qualcuno che ci conosce molto bene, o ancor meglio con quella persona con cui sentiamo di poter parlare liberamente, senza dover celare nulla, senza paura di un giudizio, oppure possiamo intraprendere un percorso di crescita e riscoperta con un professionista per TORNARE AD ESSERE I PROTAGONISTI INDISCUSSI DELLA NOSTRA VITA e ritorvare il gusto della SERENITA’.

Ricorda che qualsiasi difficoltà si supera se sappiamo cosa vogliamo e cosa non vogliamo, se sappiamo dove vogliamo arrivare ed abbiamo chiaro il nostro obiettivo, ed ancor di più se sappiamo chi siamo, se conosciamo i nostri limiti ed i punti di forza.

Dr.ssa Silvia Pelizzari

https://youtu.be/Iupz-SzgzGI (una mia intervista in merito alla genitorialità – radio24)

https://www.opl.it

https://www.psy.it

https://www.psy.it/codice-deontologico-degli-psicologi-italiani

http://www.slop.it
https://www.guidapsicologi.it/studio/drssa-silvia-pelizzari
https://www.psicologionline.net/psicologi-psicoterapeuti/57268-silvia-pelizzari

https://www.psicologi-italia.it/psicologo/silvia-pelizzari.html

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